Telescopia attivabile tramite perni di frizione
di Mario Pierattini

La necessità in Odontoiatria di individuare soluzioni protesiche per il ripristino delle lacune dentali è da sempre terreno in cui si misura l’abilità dell’Odontotecnico e la capacità dell’Odontoiatra di attuare una serie di indirizzi terapeutici che siano di mediazione fra la situazione clinica del paziente, le esigenze psicologiche e la conoscenza di metodiche alternative.

Per la realizzazione di protesi combinate negli anni abbiamo lavorato quasi esclusivamente col sistema degli attacchi fresati del Dr. A. Steiger.

Come sappiamo, tale metodica si basa sulla ritenzione dell’attacco tramite perni di frizione. Si tratta di una corona composta di due parti che si inseriscono l’una sull’altra.

La prima cappa (fig. 1) si cementa sul residuo di corona clinica ed è fornita di due guide, l’altra (controcappa) viene costruita in modo da offrire la giusta dose di ritenzione con l’aiuto di due perni attivabili contrapposti fra loro.

Il principio ritentivo delle corone conometriche è il grado di inclinazione delle pareti della cappa fresata (effetto del “cono di Giacobbe”). Il principio di questo tipo di telescopica è la capacità ritentiva mediante i perni di frizione attivabili.

Alcuni accenni sulla lavorazione

Per prima cosa dobbiamo costruire le cappe in cera (fig. 2) possibilmente su cappucci stampati da mm. 0,5 dove mesialmente e distalmente alla stessa vengono eseguite coulisses da mm. 0,7, all’interno delle quali dovranno lavorare i futuri perni di frizione.

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Dopo la fusione (fig. 3) e la necessaria rettifica delle cappe (fig. 4), dobbiamo, con altrettanta cura, realizzare le controcappe, ovvero le parti che andranno a coprire totalmente la struttura primaria (fino alla spalla).

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Per l’esecuzione delle controcappe consigliamo materiali che consentano un facile disinserimento delle stesse, senza che avvenga nessuna deformazione prima della fusione.

A questo scopo possiamo usare resine autoindurenti da fusione, oppure resine fotopolimerizzabili (fig. 5). Durante la costruzione delle controcappe adageremo nelle rispettive coulisses dei perni d’acciaio da mm. 0,7. A fusione avvenuta verranno estratti i perni d’acciaio.

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L’inserimento dei perni d’acciaio, la soprafusione e l’estrazione degli stessi a fusione avvenuta, non è altro che un sistema per ottenere un foro da mm. 0,7 in esatta corrispondenza delle sottostanti coulisses, dove andrà in seguito introdotto e saldato il perno attivabile definitivo, perno costruito in lega metallica che dovrà avere a lavoro ultimato, la giusta elasticità (fig. 6).

Sarà opportuno, prima della saldatura dei perni, ritoccare all’interno le controcappe, affinchè non aderiscano eccessivamente alla relativa cappa, in maniera che i perni abbiano soltanto scopo ritentivo. A questo punto non rimane altro che costruire sopra la controcappa, la parte estetica e la relativa protesi finale (fig. 7).

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