Redazione – Infodental https://www.infodental.it Fri, 06 Sep 2019 10:55:26 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.2.3 Norme e requisiti per l’apertura del laboratorio odontotecnico https://www.infodental.it/norme-requisiti-apertura-laboratorio-odontotecnico/ https://www.infodental.it/norme-requisiti-apertura-laboratorio-odontotecnico/#respond Tue, 26 Dec 2017 17:43:37 +0000 https://www.infodental.it/?p=886 Essere maggiorenni ed in possesso dell'abilitazione (diploma) ai sensi e per gli effetti degli articoli 99 e 140 del T.U.L.S. 1265\34 (art. 1 del R.D.1264\27) Registrazione del diploma del o dei titolari presso la USSL e sua esposizione nei locali del laboratorio (R. D. 1334\28 artt. n. 3 e 20) Esposizione di un quadro contenente […]

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Essere maggiorenni ed in possesso dell'abilitazione (diploma) ai sensi e per gli effetti degli articoli 99 e 140 del T.U.L.S. 1265\34 (art. 1 del R.D.1264\27)

Registrazione del diploma del o dei titolari presso la USSL e sua esposizione nei locali del laboratorio (R. D. 1334\28 artt. n. 3 e 20)

Esposizione di un quadro contenente la letterale riproduzione dell'art.11

Agibilità dei locali adibiti a laboratorio (regolamenti comunali di igiene e polizia urbana e legge 303\56)

Iscrizione all'INAIL cinque giorni prima dell'inizio dell'attività.

Iscrizione all'I.V.A. (attribuzione partita IVA)

Iscrizione ai ruoli I.N.P.S.

Iscrizione alla Camera di Commercio, Industria Artigianato ed Agricoltura

Iscrizione e registrazione presso il Ministero della Sanità (D.to Lgs 46/97 attuativo della Mdd 93/42); elenco semestrale aggiornato

Iscrizione all'Albo delle Imprese Artigiane secondo quanto previsto dalla L. 443\85 (obbligatoria per tutti se non siano S.A.S., S.P.A. od S.R.L.)

Iscrizione al registro delle imprese

Rispetto della legge sulle "normative per la prevenzione degli infortuni" (DPR 547\55, 626\94 e successive modificazioni e norme ISPESL) e delle "Norme per la sicurezza degli impianti" (legge 46\90) con dichiarazione di verifica degli impianti di "messa a terra" (scadenza biennale - art.328, legge 547\55) 

Rispetto delle norme sulla sicurezza e salute nei luoghi di lavoro (D.L.vo 626/94) 

Rispetto delle norme di legge sull'Igiene del Lavoro (DPR 303\56 e 626\94 e successive modifiche)

Rispetto delle normative per lo stoccaggio e smaltimento dei "rifiuti speciali e pericolosi" (legge 915\82 e 475\88) con relativa denuncia annuale quando prevista 

Stesura dell'autocertificazione documentata sulla "esposizione al rumore" per soci e dipendenti (legge 277\91) 

Rispetto delle norme sulle acque reflue (legge 319\76 e disposizioni comunali) 

Rispetto delle norme sulla pubblicità (legge Volponi 175\92 e decreti attuativi) 

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Importanza e influenza delle determinanti dell'occlusione https://www.infodental.it/importanza-influenza-delle-determinanti-dellocclusione/ https://www.infodental.it/importanza-influenza-delle-determinanti-dellocclusione/#respond Tue, 26 Dec 2017 17:31:43 +0000 https://www.infodental.it/?p=883 Premessa Si chiamano "determinanti o fattori di occlusione" quelle entità misurate in gradi o in millimetri con le quali si caratterizza l’occlusione. Perciò è necessaria una conoscenza perfetta delle determinanti dell’occlusione sia riguardo il valore ottimale, sia riguardo il massimo raggio di variazione che non dovrebbe mai essere superato. Esse devono essere considerate con attenzione nell'esame […]

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Premessa

Si chiamano "determinanti o fattori di occlusione" quelle entità misurate in gradi o in millimetri con le quali si caratterizza l’occlusione.

Perciò è necessaria una conoscenza perfetta delle determinanti dell’occlusione sia riguardo il valore ottimale, sia riguardo il massimo raggio di variazione che non dovrebbe mai essere superato. Esse devono essere considerate con attenzione nell'esame di modelli di studio per valutare la situazione occlusale di un paziente e nella progettazione di restaurazioni protesiche in modo che risultino il più possibile in armonia col sistema fisiologico ad esso collegato.

Molto spesso dovremmo, in quest'ultimo caso, manipolare le determinanti dell’occlusione in modo tale da avvicinarci il più possibile ai principi dell'occlusione funzionale ottimale. Ciò consentirà di fornire il massimo benessere occlusale al paziente, permetterà quindi alla sua muscolatura di agire in condizioni ideali, stabilizzando i denti mobili, mantenendo il condilo e il disco articolare nella loro posizione fisiologica.

A - Guida condilare (o inclinazione dell'eminenza)

Per guida condilare si intende l'inclinazione della parete posteriore dell'eminenza articolare (vedi dis. 19) sulla quale scorre il condilo durante il movimento.

Inclinazione della parete posteriore dell'eminenza articolare sulla quale scorre il condilo nei movimenti di apertura, lateralità e protusione
Dis. 19 - Inclinazione della parete posteriore dell'eminenza articolare sulla quale scorre il condilo nei movimenti di apertura, lateralità e protusione.

P E =piano di Francoforte (Po - Or).

C = punto di riferimento centrico.

C-P = tragitto protusivo.

C-P L = tragitto bilanciante o orbitante

Questa inclinazione è generalmente convessa verso l'alto, il carattere della curvatura è tendenzialmente più piatto nel segmento prossimo alla relazione centrica (C) e diventa sempre più convessa man mano che il condilo avanza verso la massima protusione (la convessità si avvicina ad un arco di cerchio di circa 2 cm di diametro).

L'inclinazione viene calcolata in gradi sul piano di Francoforte (P.F.) (è quel piano immaginario che interseca gli aspetti superiori del meato uditivo esterno con il punto più basso del margine inferiore dell'orbita).

In pratica, osservando un paziente di profilo, il piano di Francoforte viene tracciato con la linea trago-sottorbitale. Essa unisce il trago Po con il margine inferiore dell’orbita Or (vedi dis. 19).

Negli articolatori, il piano di Francoforte diventa il piano asse orbitale che è quello che unisce gli assi di rotazione dei condili con il punto sottorbitale del paziente. Bisogna sempre ricordare che nei movimenti fisiologici tra condilo ed eminenza è sempre interposto il disco articolare e che quindi la guida condilare non è mai una linea di riferimento ossea.

L’inclinazione dell'eminenza si forma in vari periodi dello sviluppo che è importante sapere, con due punte evolutive, intorno ai 6 e 10-12 anni.

L’impostazione della guida condilare potrebbe dipendere, secondo alcuni autori, da quella della guida incisiva che in questi periodi di accrescimento dei cranio è, nei casi normali, già precisamente determinata.

In realtà la ripidità della guida condilare risulterebbe proporzionale a quella della guida incisiva. La guida condilare viene percorsa dal condilo durante i movimenti protusívi e bilancianti e non quelli lavoranti e quindi sarà descritta solo in relazione a tali movimenti.

Nella media, l'inclinazione non è costante in tutta la pendenza posteriore dell'eminenza, procedendo da laterale (protusiva) verso mediale (movimento bilanciante). Solitamente la parete mediale della fossa esibisce una maggiore inclinazione di quella laterale in modo tale che se con una linea uniamo il punto di partenza dei movimenti con i punti di arrivo (protusivo e bilanciante) otteniamo un angolo aperto in avanti detto angolo di Fischer (vedi dis.20).

angolo di Fisher
Dis.20 - A.E angolo di Fisher e cioè l'angolo determinato dalle due linee che uniscono il punto di partenza C con i punti di arrivo dei movimenti protusivo P e bilanciante 0.
É un angolo aperto verso l'alto.

Bisogna ricordare che la ripidità o inclinazione dell'eminenza nell'uomo varia in media da 30° a 60° sul piano orizzontale di Francoforte. Quindi la ripidità della guida condilare è uno dei due fattori determinanti la disclusione dei denti posteriori sia in protusiva che nei movimenti bilancianti o (orbitanti) l'altra è la guida incisiva.
Per questo motivo è chiamata anche determinante posteriore.

Ovviamente la guida condilare è solamente uno dei fattori in gioco nel determinare la morfologia cuspidale. La guida condilare (determinante posteriore) durante la protusione lavora insieme alla guida incisiva (determinante anteriore) ed esattamente alla concavità linguale degli incisivi superiori per ottenere la disclusione posteriore.

Queste due pendenze insieme devono allontanare le cuspidi posteriori di una distanza superiore all'altezza di una cuspide o della sua cresta triangolare viste in un piano sagittale.

angolo di fisher
Dis. 2 - Le linee verde, rossa e nera, indicano il tracciato pantografico proiettato su un piano orizzontale e le stesse, speculari, che esegue il condilo nella fossa glenoide, interpretando i percorsi lavoranti, bilancianti e protusivi. La linea tratteggiata blu indica come risulta un tracciato derivato da un morso posizionale.

Nei movimenti di lateralità la concavità mesiale del canino superiore lavora insieme alla parete mediale della fossa contro laterale per allontanare tra di loro i denti dal lato bilanciante di una distanza maggiore all’altezza delle cuspidi di supporto che potrebbero interferire.

La guida canina ha anche la funzione di proteggere dalle interferenze il lato lavorante ma in questo caso la disclusione è dovuta esclusivamente al suo intervento.

Si è molto indagato su una possibile correlazione tra le due inclinazioni (anteriore e posteriore).

Vi sono parecchi metodi per ricavare la guida condilare di un paziente. Quello più preciso si serve dell’uso di un pantografo (vedi dis. 21) in cui uno stilo scrivente traccia su una tavola di registrazione l'esatto percorso dei condilo durante i movimenti Protrusivo e bilanciato.

Da questo tracciato si ricava che il percorso è curvilineo. Invece i sistemi che si servono dei morsi posizionali per determinare l’inclinazione della guida condilare hanno, rispetto al precedente (utilizzo dei pantografo), uno svantaggio ben preciso, la mancata interpretazione curvilinea del tragitto condilo fossa cuspide fossa.

Sicuramente nelle costruzioni protesiche l'utilizzo di strumenti individuali che imitano esattamente i movimenti mandibolari, aiutano nella creazione di una anatomia occlusale che rispetti al massimo i principi di un'occlusione ideale ed essi, solo essi, ci daranno la certezza di aver conferito al paziente un'occlusione ottimale (vedi dis. 22).

 tragitti condilari
Dis 22 - Interpretazione dei tragitti condilari e loro varianti fisiologiche. A sinistra interpretazioni tragitti fisiologici, a destra loro varianti fisiologiche (lavoranti e orbitanti). C = tragitto laterale progressivo in lateralità e interpretazione della forma della concavità del canino superiore, faccia palatina, in fase di disclusione prímaria in lateralità (disclusione posteriore lato bilancìante). P = tragitto protusivo e interpretazione di forma della concavità degli incisivi superiori (faccia palatina) ìn fase di disclusione protusiva (disclusione posteriore).

Sviluppo della ceratura. Liberta' nella centrica dinamica con riferimento pantografico

Le opinioni sull’occlusione subiscono modifiche continue. Ultimamente si nota una tendenza verso una visione più biologica.

É pertanto necessario applicare un concetto d’occlusione che tenga conto di tutte queste impressioni biologiche poiché il sistema è sottoposto ad un continuo cambiamento nell’arco della vita. Ciò è possibile solo se il concetto ha dei margini di tolleranza.

Il termine "Freedom in Centrica" (libertà nella centrica) o Freedom of moviment (libertà nel movimento) richiesto da Schuyler - Man - Pankey - Ramford e Ash parte dal presupposto che durante il movimento di masticazione si verifica uno slittamento nell'intercuspidazione guidata dai denti. Perciò questa posizione non viene ottenuta direttamente.

Dato che i meccanismi neuro-muscolari necessitano, per le reazioni, di un certo lasso di tempo, una dentatura troppo fortemente incastrata potrebbe causare attraverso forze di masticazione incontrollate, danni all'organo di masticazione.

Perciò si consiglia una libertà di movimento sia in direzione trasversale, sia in direzione sagittale di circa 1 mm.

Ritengo che questo concetto sia molto valido nei casi di riposizionamento mandibolare dopo terapie di Byte o placche e dopo che si sia creata una stabilità, anche intermedia, tra R.C. e O.C. togliendo con il molaggio selettivo le interferenze minime che creano uno "slide in centric" o "skid centrico” di 0,3-0,5 mm. É in questa situazione che si rende possibile applicare la metodica di ceratura "Libertà nella Centrica".

La mandibola avanza leggermente. Questa scuola insiste più su un concetto di un'area piuttosto che di un punto.

Questa nuova forma occlusale risulterebbe meno aggressiva perché favorisce la piccola differenza che avviene, poiché l'Occlusione Centrica non è coincidente con la Relazione Centrica. Secondo la scuola di pensiero P.M.S. la posizione di Relazione Centrica non si mantiene.

Metodica nella pratica del concetto libertà nella centrica
(freedom in centric)

I modelli sono stati colati con gesso stom e verranno inseriti sull’articolatore in Relazione Centrica con l'utilizzo di un arco facciale (vedi foto 24).

Si procede a programmare l’articolatore usando il pantografo con i tragitti condilari rilevati, interpretando i movimenti lavoranti, orbitanti e indotti di lateralità (vedi foto 25, 26 e 27).

Arco facciale
Foto 24 – Arco facciale di trasferimento individuale in asse cerniera.
 Pantografo fissato su articolatore
Foto 25 – Pantografo fissato su articolatore individuale pronto per essere programmato
 Tavole di registrazione posteriori verticali e orizzontali del pantografo
Foto 26 – Tavole di registrazione posteriori verticali e orizzontali del pantografo con le astine scriventi in posizione di R.C. pronte per interpretare i tragitti orbitanti, indotti di lateralità e protrusivi.
 Interpretazione delle astine scriventi posteriori
Foto 27 – Interpretazione delle astine scriventi posteriori delle tavole orizzontali e verticali che interpretano il tragitto del condilo lavorante.

Come già detto, i modelli sono stati fissati sull’articolatore con l’arco facciale per fissare il mascellare superiore, mentre per fissare l’impronta inferiore mandibolare si utilizza la metodica di relazione “Anterior Bitting Jick” o con la lamina di Long (vedi foto 28-29).

I precontatti in R.C. vengono evidenziati con l’utilizzo della carta di articolazione e possono essere asportati secondo le regole del molaggio selettivo per raggiungere quindi una stabilità occlusale funzionale R.C.=O.C. mantenendo la stessa dimensione verticale.

E’ preferibile quindi prima di eseguire ricostruzioni protesiche, trasferire sul paziente il molaggio selettivoeffettuato precedentemente sul modello.

Bisogna anche considerare che, in presenza di disturbi funzionali, si può realizzare un molaggio solo in presenza di una muscolatura rilassata ed in presenza di registrazioni riproducibili, come quelle presenti dopo una terapia di placche occlusali.

CERATURA IN LIBERTA’ DI CENTRICA

I precontatti in R.C. sono stati eliminati. L'occlusione ora è stabile sia in R.C. sia in O.C. ed anche nelle loro posizioni intermedie. Non esiste più uno skid in centrica.

Nella foto 30 vediamo la ceratura del primo molare inferiore nella posizione intermedia dell’occlusione e nella foto 31 nella posizione di massimo contatto di intercuspidazione in O.C.

Metodica autoindotta di R.C.
Foto 28 – Metodica autoindotta di R.C. per posizionare l’impronta inferiore (Anterior Bitting Jick)
Metodica autoindotta di R.C.
Foto 29 – Metodica autoindotta di R.C. per posizionare l’impronta inferiore con la lamina di Long

Allorché si procede a togliere le cere di relazione, la mascella e la mandibola si avvicinano in chiusura e, se esistono dei precontatti in posizione leggermente retrusa in R.C., ciò è motivo di "'slide in centric o skid centrico"; cioè uno slittamento della mandibola in direzione anteriore nella intercuspidazione massimale di O.C.

 Ceratura del primo molare inferiore
Foto 30 – Ceratura del primo molare inferiore in fase intermedia da R.C. a O.C. mantenendo la dimensione verticale senza interferenze
Ceratura del primo molare inferiore
Foto 31 – Ceratura del primo molare inferiore in posizione di massimo contatto in O.C.
Modellazione del primo molare inferiore con il concetto libertà in centrica
Foto 32 - Modellazione del primo molare inferiore con il concetto libertà in centrica, notare la forma delle fosse e delle creste marginali determinate dai tragitti delle cuspidi di stampo antagoniste nell'interpretare i vari movimenti, considerato anche concetto strettamente- legato al principio mortaio-pestello.

Ora si può iniziare con la modellazíone. I singoli elementi occlusali vengono modellati sistematicamente come descritto di seguito.

Per primo vengono modellate le cuspidi di stampo dei denti da ricostruire ed ognuna di queste cuspidi determina uno stop o contatto nelle zone occlusali antagoniste.

Questo contatto viene evidenziato con cera rossa nella fase di chiusura dell’articolatore e, mentre la cera è ancora morbida, si eseguono i movimenti sull'articolatore di medío-trusione, latero-trusione e protusione.

Quindi le cuspidi di centrica o di stampo determinano una forma di fossa in rapporto ai tragitti di svincolo che compie la cuspide nei movimenti sagittali e trasversali (vedi foto 32).

Indicazioni:

I movimenti sagittali dalla R.C. alla O.,C. vengono completati dai movimenti trasversali. In tal modo la “Long Centric” si trasforma in "Freedom in Centric" (vedi foto 32).

Gli stop in R.C. in cera rossa si sono trasformati secondo il concetto libertà in centrica, in superfici di contatto occlusale (vedi foto 32).

In queste superfici di contatto. le cuspidi di stampo trovano la massima stabilità sia in R.C. sia in O.C e nelle posizioni intermedie. Secondo i principi della ceratura gnatologica, si rifinisce la modellazione applicando fasce triangolari, creste marginali e solchi.
Anche con questa metodica metteremo in pratica i concetti di interpretazione dei tragitti condilari trasferiti sull’articolatore individuale rispettando funzione, forma ed estetica.
Per poter interpretare correttamente il concetto libertà in centrica dinamica e modellare correttamente i denti posteriori si faccia riferimento alla spiegazione del disegno 41 con i tragitti di svincolo lavoranti, orbitanti e protusivi sul piano orizzontale.

Entrambe le metodiche di ceratura qui trattate sono fondate su una corretta interpretazione pantografica che mette in risalto lo spostamento del condilo nella fossa glenoide considerando le condizioni fisiologiche di maggiore o minore lassità dei legamenti e di tutta la capsula articolare e dei rispettivi muscoli interessati.

Interpretare quindi correttamente i tragitti dei movimenti indotti in lateralità (lavoranti o orbitanti) contribuisce a creare un’esatta morfologia occlusale senza interferenze.

I piani di movimento ed assi di controllo della mandibola sono:

1) Movimento sul piano sagittale: apertura, chiusura, protusione, retrusione, detrusione e surtrusione.

Il movimento rotatorio è controllato dall'asse orizzontale (asse cerniera).

2) Movimenti sul piano orizzontale: protusione, latero-trusione e movimento di Bennett .

Il movimento rotatorio è controllato dall’asse verticale.

3) Movimenti sul piano coronale o frontale: latero-surtusione e latero-detrusione.

Il movimento rotatorio è controllato dall'asse sagittale.

Interpretazione del concetto di ceratura in libertà centrica dinamica
Dis. 41) - Interpretazione del concetto di ceratura in libertà centrica dinamica con i tragitti di svincolo lavoranti, orbítanti e protusivi sul piano orizzontale (tragitti dei movimenti indotti rilevati pantograficamente).

Linea verde = tragitto di lateralità indotta di Bennett (medio-trusione indotta).

Linea nera = tragitto protusivo.

Linea azzurra = tragitto lavorante indotto.

Cerchi bordati di rosso = cuspidi di stampo.

Cerchi bordati di nero = area di posizionamento delle cuspidi di stampo, da cui partono le interpretazioni dei tragitti condilari orbitanti, lavoranti e protusivi.

Linee tratteggiate in rosso = superfici di contatto delle cuspidi di stampo nell'interpretare il concetto di libertà in centrica.

Aree rosso pieno = forme che assumono le fosse e le creste nell'interpretare il concetto di libertà in centrica determinate dalle cuspidi di stampo antagoniste creando queste forme di superficie in fossa ed in cresta sia in R. C e in 0. C e nelle fasi intermedie, mantenendo massima stabilità e dimensione verticale interpretando liberamente i movimenti di svincolo senza interferenze (concetto strettamente legato al principio mortaio-pestello).

CONCETTO DINAMICO BIOMECCANICO DI MICHAEL HEINZ POLZ

metodica di ceratura gnatologica
(Dis. 57) - Questa metodica di ceratura gnatologica, punto centrico dinamico biomeccanico, si è sostanzialmente sviluppata in California, poi Michael Polz la riprese e la chiamò "Occlusione Biomeccanica”. In altre parole, i denti posteriori disoccludono lasciando la guida dei movimenti funzìonali ai denti frontali, soprattutto ai canini, evitando interferenze nei movimenti eccentrici tra premolari o molari (ovvero nella dinamica). Va detto inoltre che questo concetto è strettamente legato al principio meccanico del mortaio-pestello. Questa idea permette all'odontotecnico moderno di determinare e costruire protesi strutturalmente e morfologicamente più corrette, funzionali ed esteticamente ottimali. A = lato di funzione lavorante B = lato di funzione bilanciante Cerchi rossi = contatti centrici cuspide-fossa, cuspide-cresta.
Metodica di ceratura libertà in centrica dinamica
(Dis. 58) - Metodica di ceratura libertà in centrica dinamica. Questo concetto interpreta un movimento indotto di Bennett permettendo un minimo dì scívolamento centrico fisiologico di 0, 3 mm. detto Skid, mantenendo comunque una stabilità occlusale intermedia di comfort da R. C. in O. C. senza interferenze, interpretando quindi le condizioni fisiologiche di minor lassità dei legamenti di tutta la capsula articolare e dei rispettivi muscoli interessati, permettendo al condilo di eseguire i vari movimenti nella fossa glenoíde come la cuspide nella fossa del dente. Anche questo concetto è strettamente legato al principio meccanico del mortaio-pestello. A = tragitti indotti lavoranti-ruotanti B = tragitti indotti orbitanti-bilancianti Cerchi rossi = contatti centrici (cuspide-fossa).

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Il montaggio dei denti in protesi totale https://www.infodental.it/montaggio-dei-denti-protesi-totale/ https://www.infodental.it/montaggio-dei-denti-protesi-totale/#respond Tue, 26 Dec 2017 16:56:39 +0000 https://www.infodental.it/?p=880 Guida interattiva al corretto utilizzo dei denti anatomici e multifunzionali "premium" di Fabrizio Molinelli La Protesi Totale è per definizione la riabilitazione protesica più legata alla tecnica operativa con cui viene eseguita. Tutti i protocolli clinici e tecnici documentati ad oggi, sono il frutto di ricerche accademiche e cllniche ad opera di autorevoli professionisti, considerati a […]

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Guida interattiva al corretto utilizzo dei denti anatomici e multifunzionali "premium" di Fabrizio Molinelli

protesi totale

La Protesi Totale è per definizione la riabilitazione protesica più legata alla tecnica operativa con cui viene eseguita.

Tutti i protocolli clinici e tecnici documentati ad oggi, sono il frutto di ricerche accademiche e cllniche ad opera di autorevoli professionisti, considerati a ragione maestri in Odontoiatria e Odontotecnica.

Il nome dell'autore identifica il protocollo operativo: GYSI, GERBER, POUND, STRACK, LAURITZEN, SLAVICECK , sono alcuni degli autori ai quali si fa riferimento per la realizzazione di una protesi totale cosiddetta "d'autore".

I vari autori, lavorando al comune obiettivo finalizzato ad ottenere la massima integrazione della protesi nel paziente edentulo, hanno comunque seguito percorsi diversi, applicando ai concetti classici di anatomia e fisiologia, le proprie teorie riguardanti gli aspetti Gnatologici e Biomeccanici.

Negli ultimi anni anche la ricerca merceologica, sulla spinta di una maggiore richiesta di protocolli operativi più adattabili alla quotidianità, ha proposto materiali e metodi di notevole interesse clinico e tecnico.

I denti prefabbricati del commercio ad esempio, seguendo gli sviluppi e la tendenza della ricerca, sono cambiati.II cambiamento ha coinvolto forma e funzione attribuendo ai denti prefabbricati un aspetto più anatomico e funzionale. Heraeus Kulzer ha interpretato questo cambiamento, producendo una linea di denti anatomici ma con caratteristiche multifunzionali.

La multifunzione voluta per la linea Premium, si esprime nell'utilizzo ad ampio |respiro, indipendentemente dalla tecnica e da un protocollo specifico per l'esecuzione del montaggio.

Questo articolo vuole essere, senza presunzione, una guida ad una corretta interpretazione del dente anatomico multifunzionale, attraverso un semplice percorso didattico non finalizzato all'insegnamento di tecniche specifiche. Tra gli obiettivi che mi propongo di raggiungere con questo lavoro, c'è quello di poter finalizzare un montaggio denti reale, passando attraverso il gioco dell'interazione con la grafica dei modelli 3D e la realtà.

Analizzando in ambito virtuale le difficoltà tecniche nel posizionare in asse il dente in base ai parametri corretti, sarà possibile rapportarle agli aspetti pratici e trasferire le possibili soluzioni al lavoro manuale reale.

Un altro importante obiettivo è quello di poter offrire uno strumento di dialogo tra Odontotecnico e Odontoiatra con cui affrontare aspetti fondamentali come i piani di riferimento spaziali, la D.V. la fonetica etc.. tutto ciò che può contribuire al migliore risultato in protesi totale. Sensibilizzando il clinico a ricercare i parametri estetici e funzionali mediante la registrazione della relazione intermascellare ideale sul paziente, si potrà arrivare al corretto posizionamento dei denti e conseguentemente ad una corretta funzione occlusale, prima in articolatore e poi in bocca.

PROTESI TOTALE: il montaggio dei denti

La Protesi Totale è per definizione la riabilitazione protesica più legata alla tecnica operativa con cui viene eseguita.

Tutti i protocolli clinici e tecnici documentati ad oggi, sono il frutto di ricerche accademiche e cllniche ad opera di autorevoli professionisti, considerati a ragione maestri in Odontoiatria e Odontotecnica.

Il nome dell'autore identifica il protocollo operativo: GYSI, GERBER, POUND, STRACK, LAURITZEN, SLAVICECK , sono alcuni degli autori ai quali si fa riferimento per la realizzazione di una protesi totale cosiddetta "d'autore".

I vari autori, lavorando al comune obiettivo finalizzato ad ottenere la massima integrazione della protesi nel paziente edentulo, hanno comunque seguito percorsi diversi, applicando ai concetti classici di anatomia e fisiologia, le proprie teorie riguardanti gli aspetti Gnatologici e Biomeccanici.

Negli ultimi anni anche la ricerca merceologica, sulla spinta di una maggiore richiesta di protocolli operativi più adattabili alla quotidianità, ha proposto materiali e metodi di notevole interesse clinico e tecnico.

I denti prefabbricati del commercio ad esempio, seguendo gli sviluppi e la tendenza della ricerca, sono cambiati.II cambiamento ha coinvolto forma e funzione attribuendo ai denti prefabbricati un aspetto più anatomico e funzionale. Heraeus Kulzer ha interpretato questo cambiamento, producendo una linea di denti anatomici ma con caratteristiche multifunzionali.

La multifunzione voluta per la linea Premium, si esprime nell'utilizzo ad ampio |respiro, indipendentemente dalla tecnica e da un protocollo specifico per l'esecuzione del montaggio.

II CD vuole essere, senza presunzione, una guida ad una corretta interpretazione del dente anatomico multifunzionale, attraverso un semplice percorso didattico non finalizzato all'insegnamento di tecniche specifiche. Tra gli obiettivi che mi propongo di raggiungere con questo lavoro, c'è quello di poter finalizzare un montaggio denti reale, passando attraverso il gioco dell'interazione con la grafica dei modelli 3D e la realtà. Analizzando in ambito virtuale le difficoltà tecniche nel posizionare in asse il dente in base ai parametri corretti, sarà possibile rapportarle agli aspetti pratici e trasferire le possibili soluzioni al lavoro manuale reale.

Un altro importante obiettivo è quello di poter offrire uno strumento di dialogo tra Odontotecnico e Odontoiatra con cui affrontare aspetti fondamentali come i piani di riferimento spaziali, la D.V. la fonetica etc.. tutto ciò che può contribuire al migliore risultato in protesi totale. Sensibilizzando il clinico a ricercare i parametri estetici e funzionali mediante la registrazione della relazione intermascellare ideale sul paziente, si potrà arrivare al corretto posizionamento dei denti e conseguentemente ad una corretta funzione occlusale, prima in articolatore e poi in bocca.

1 - Il modello mostra i due piani di riferimento e orientamento spaziale, in rapporto al piano occlusale:

  • Il piano craniale di Asse orbitale ( Piano di Francoforte ).
  • Il piano anatomico o Piano di Camper.

Dal punto di vista sagittale, i due piani hanno origine distalmente all'altezza del trago divergendo
I anteriormente di circa 15",

2 - Per registrare correttamente il piano occlusale superiore, in protesi totale si fa riferimento convenzionalmente al Piano di Camper ed alla linea bipupillare. Mediante la forchetta di Fox viene definito il parallelismo sagittale tra il piano di Camper ed il piano occlusale del vallo superiore in cera.
Frontalmente, sempre con lo stesso strumento si cerca un allineamento del vallo con la linea bipupillare in armonia con il viso.

3 - Il vallo di cera inferiore viene adattato e finalizzato ad ottenere uri contatto uniforme con il vallo in cera superiore.

4 - I due valli opportunamente adattati, vengono portati a contatto in modo uniforme e stabile, determinando una Dimensione Verticale Occlusale corretta e riproducibile prima in bocca e successivamente in artìcolatore.

5 - Il corretto rapporto intermascellare definito dall'Odontoiatra direttamente sul paziente, viene trasferito in Articolatore. La distanza tra le due arcate edentule è stabilmente mantenuta dall'articolatore, ciò consente di poter eseguire il montaggio dei denti con maggiore sicurezza riguardo alla posizione ed alla funzione di ogni singolo dente.

6 - Sostituendo il vallo inferiore in cera con silicone per mascherine, è possibile stampare un utile piano d riferimento occlusale per il montaggio dei denti superiori, anteriori e posteriori.

7 - I denti frontali sono strettamente legati alla tipologia dell'individuo (Atletico, Leptosomico, Picnico ) e di conseguenza alla forma del viso (triangolare, ovale, quadrata, rettangolare). Una errata valutazone delle forme, porta inevitabilmente all'insoddisfazione estetica e funzionale del paziente. Una forma incongrua limita notevolmente il corretto supporto muscolare labiale e può determinare, inoltre, una difficile fonazione.

8 - I denti frontali superiori vengono posizionati seguendo il piano frontale e sagittale del vallo in cera registrato dall'Odontoiatra direttamente sul paziente.
II vallo inferiore in silicone consente di eliminare totalmente la cera superiore senza perdere il riferimento del piano occlusale, agevolando così il posizionamento corretto e senza vincoli del gruppo anteriore superiore.

9 - Imitare un modello naturale è di grande utilità per la personalizzazione del montaggio.
Il modello naturale offre interessanti spunti per la forma e per il posizionamento degli assi di rotazione.
Perfezionare la tecnica di montaggio naturale significa anche ottimizzare lo stretto rapporto tra denti e gengiva.

10 - La morfologia, il montaggio e la modellazione della parte palatina o linguale è importante e fondamentale quanto le stesse cose riferite alla parte vestibolare.

11 - In fase di montaggio si dovranno considerare inoltre, i punti di contatto interprossimali (a scaletta più o meno accentuata) in base alla tipologia dell'individuo, alla forma del viso, alla fonetica ed al sesso.

12 - Anche la forma e l'andamento della base del naso indicano la lìnea individuale da seguire peril montaggio del gruppo frontale superiore.

13 - Il vallo inferiore in silicone offre un'importante e stabile punto di riferimento anteriore utile sia perla posizione dei singoli denti (come mostrato in figura), sia per l'estetica di tutto il gruppo frontale.

14 - Il vallo inferiore in silicone offre un'importante e stabile punto di riferimento anteriore utile sia per la posizione dei singoli denti (come mostrato in figura), sia per l'estetica di tutto il gruppo frontale.

16 - Il naturale rapporto tra le linee di transizione e le superfici di contatto interprossimali di ogni singolo dente premium evidenziano personalità e carattere.
La rotazione anche lieve del dente sul proprio asse frontale contribuisce in modo determinante a conferire un aspetto individuale e in armonia con la tipologia del/della paziente.

15 - Il vallo inferiore in silicone offre un'importante e stabile punto dì riferimento anteriore utile sia per la posizione dei singoli denti (come mostrato in figura), sia per l'estetica di tutto il gruppo frontale.

17 - Leggeri ritocchi al margine incisale di tutto il gruppo frontale, conferiscono al montaggio maggiore naturalezza e personalità individuale.

18 - La posizione antero-posteriore degli incisivi superiori viene stabilita individualmente con la funzionalizzazione del vallo occlusale superiore in cera ed attraverso le prove fonetiche eseguite dal paziente su indicazioni dell'Odontoiatra.
Il corretto supporto al labbro superiore è dato dalla corretta posizione dei denti e dalla corretta modellazione della flangia in resina rosa.

19 - Se il vallo in cera superiore è stato funzionalizzato correttamente sul paziente dall'Odontoiatra, il gruppo anteriore dovrà seguire la forma ed il volume del vallo. L'inclinazione dell'asse verticale labiale dei denti anteriori tiene conto delle indicazioni e dei parametri estetici individuali, nel rispetto delle regole estetiche dettate dai modelli naturali (femminile/maschile). Anche sul piano sagittale sarà sempre il vallo in cera superiore a determinare la posizione corretta.

20 - Il margine incisale dei denti frontali superiori deve seguire il profilo del bordo superiore del labbro inferiore; ciò rende l'aspetto frontale in armonia con il viso del paziente.

21 - 22 - Posizionati i denti frontali superiori si passa al posizionare il gruppo frontale inferiore, tenendo sempre come riferimento il piano occlusale anteriore nel corretto rapporto di Over-byte e Over-jet.

23 - Il montaggio dei denti posteriori è strettamente collegato ai rapporto di congruenza tra le cresta edentulasuperiore e inferiore.
I denti posteriori superiori devono essere montati In modo che le cuspidi di stampo siano posizionate in corrispondenza del centro cresta e la loro proiezione cada sull'area del centro cresta inferiore.

La morfologia coronale del dente anatomico Premium consente di ruotare il dente da palatale a vestibolare mantenendo la posizione del tallone invariata. Tale movimento di rotazione non compromette la posizione ma varia solamente la proiezione della cuspide di stampo in corrispondenza della cresta antagonista inferiore.

24 - La particolare morfologia coronale ed occlusale dei denti posteriori Premium tiene conto di tutti i parametri che concorrono a migliorare la stabilità statica e dinamica delle protesi totali. I denti montati correttamente nella zona neutra (spazio in corrispondenza delle creste, in cui si esauriscono le forze contrapposte delle guance e della lingua) contribuiscono a stabilizzare le protesi durante tutti i movimenti funzionale e mimici.

25 - I primi premolari superiori toccano il piano orizzontale ideale, con tutte e due le cuspidi (vestibolare e palatina)

26 - I secondi premolari superiori toccano il piano orizzontale ideale solo con la cuspide palatina, la cuspide vestibolare è sollevata dal piano in funzione al rapporto di congruenza con la cresta inferiore.

27 - I primi molari superiori, come i secondi premolari, toccano il piano solo con la cuspide mesio palatina. Le cuspidi vestibolari saranno tanto più sollevate dal piano quanto maggiore sarà la divergenza tra la cresta superiore e quella inferiore.

28 - I denti posteriori montati sul piano orizzontale ideale, visti frontalmente descrivono un andamento antero-posteriore elicoidale. Questa posizione d'insieme determina la curva di compenso fisiologica di Wilson.

29 - I denti posteriori montati sul piano orizzontale ideale, osservati dal punto di vista sagittale sviluppano la curva di compenso di Spee.

30 - Il piano occlusale in silicone offre nel montaggio dei settori posteriori, un ottimo piano di riferimento orizzontale/sagittale.

31 - Tagliando il piano occlusale in silicone lungo la linea di centro cresta è possibile controllare come orientare nello spazio le cuspidi di stampo.

32 - Terminato il montaggio superiore si passa al montaggio inferiore nel rapporto occlusale un dente a due denti.

33 - Si ricerca la posizione ideale sia spaziale che occlusale dei denti.
Trovato il corretto assetto di ogni singolo dente con il proprio antagonista, si individuano e si rafforzano i contatti stabilzzanti (possibilmente tra cuspide e fossa).

Per ottenere contatti sicuri è necessario intervenire con un molaggio (non distruttivo) sulle creste marginali e sui versanti vestibolari.
Un leggero molaggio è sempre necessario.

34 - Per ottenere contatti sicuri è necessario intervenire con un molaggio (non distruttivo) sulle creste marginali e sui versanti vestibolari. Un leggero molaggio è sempre necessario.

35 - Si ricerca la posizione ideale sia spaziale che occlusale dei denti.
Trovato il corretto assetto di ogni singolo dente con il proprio antagonista, si individuano e si rafforzano i contatti stabilzzanti (possibilmente tra cuspide e fossa).

Per ottenere contatti sicuri è necessario intervenire con un molaggio (non distruttivo) sulle creste marginali e sui versanti vestibolari.
Un leggero molaggio è sempre necessario.

36 - Si ricerca la posizione ideale sia spaziale che occlusale dei denti.
Trovato il corretto assetto di ogni singolo dente con il proprio antagonista, si individuano e si rafforzano i contatti stabilzzanti (possibilmente tra cuspide e fossa).

Per ottenere contatti sicuri è necessario intervenire con un molaggio (non distruttivo) sulle creste marginali e sui versanti vestibolari.
Un leggero molaggio è sempre necessario.

37 - Il concetto multifunzionale del dente posteriore Premium, consente di eseguire il montaggio dei settori posteriori indipendentemente dal tipo di tecnica adottata.

38 - Per il protocollo relativo al montaggio dente a dente è consigliabile iniziare con il primo premolare inferiore al fine di stabilire un rapporto di congruenza corretto con il centro cresta superiore.

39 - In questo caso sono i due valli in cera superiore ed inferiore a fornire la guida per il piano orizzontale sagittale.

40 - I primi premolari superiori si posizionano cercando di trovare l'assetto più stabile dato dal possibile doppio contatto tra cuspide e fossa.
Anche nel montaggio lingualizzato i denti si adattano in modo molto semplice e naturale. Il montaggio dente a dente mette in risalto la funzione del rapporto cuspide/fossa.

41 - La chiave occlusale tra i due primi premolari antagonisti si ottiene in due modi:
- La cuspide vestibolare del 1° premolare inferiore entra nella fossetta mesiale del premolare superiore senza modificare la morfologia originale (come mostra la foto).
- La cuspide palatale del 1° premolare superiore entra nella fossetta distale del premolare inferiore eseguendo un leggero molaggio al 1° premolare inferiore, in tal modo si abbassa il punto di contatto e i denti antagonisti entrano in contatto più profondo.

42 - La cuspide vestibolare del 1° premolare inferiore entra nella fossetta mesiale del premolare superiore,senza modificare la morfologia originale (come mostra la foto).

43 - 44 - II contatto tra la cuspide palatale del 1° premolare superiore nella fossa distale del 1° premolare inferiore,si può trovare eseguendo un leggero molaggio della cuspide vestibolare del 1°premolare inferiore in senso mesio-distale (come mostrato nella foto), in tal modo la cuspide inferiore si abbasserà consentendo al dente superiore di entrare nella fossetta antagonista.

46 - La curva di SPEE sarà più o meno accentuata in base alla classe edentula ( I, II, III classe ).
Es: in un rapporto di classe I tutte le cuspidi vestibolari, ad iniziare dal primo premolare, risulteranno più alte rispetto al piano ideale fornito dall'elastico.

45 - Un semplice elastico, posizionato sull'articolatore in riferimento parallelo al piano occlusale in cera, servirà a definire un percorso sagittale corretto rispetto alle linee di compenso di SPEE e WILSON.

47 - II vallo superiore in cera è determinante per tutte le fasi del montaggio ed è di grande utilità mantenerlo inalterato per non perdere il riferimento al piano occlusale registrato dal Clinico

direttamente in bocca al paziente.
48 - Il montaggio superiore viene completato cercando di ottenere il rapporto assiale dente a dente tra la cuspide palatina superiore e la fossa antagonista inferiore.

49 - I contatti interferenti, evidenziati con la carta di articolazione, vengono eliminati mediante un molaggio non distruttivo ma selettivo e funzionale.
Ciò è possibile solo eseguendo in articolatore tutti i movimenti funzionali (centrica,lateralità destra e sinistra, protrusiva).

50 - I contatti dovranno essere puntiformi, quindi nel molaggio si dovrà fare attenzione a non danneggiare le creste triangolari per non creare aree estese di contatto estremamente dannose per la funzione delle protesi.

51 - II controllo del montaggio eseguito dall'Odontoiatra in bocca terrà conto certamente del fatto che, nella prova con i denti fissati in cera, i movimenti funzionali non potranno essere eseguiti in modo definitivo. In questa fase è importante verifìcare prevalentemente una buona statica, rimandando la fase di controllo della dinamica con le protesi finite in resina.

52 -Terminato il montaggio di tutti i denti è fondamentale il controllo della dinamica, liberando il più possibile le interferenze destabilizzanti.

53 -Se il montaggio di tutti i denti è stato eseguito con attenzione seguendo un protocollo chiaro e ben definito nei passaggi, ciò che si è trovato in articolatore si potrà ritrovare in modo molto simile e chiaro anche in bocca al paziente.

54 -Ovviamente una buona esecuzione del montaggio denti prevede una accurata e corretta finitura. Per la resinatura è fondamentale scegliere un materiale di ottima qualità ben polimerizzato e quindi ben tollerato dal paziente.
Una resina acrilica di qualità esalta il manufatto protesico garantendo stabilità meccanica e cromatica nel tempo.

55 -Una linea moderna di denti del commercio unisce alle caratteristiche morfologiche importanti quelle strutturali ottenute con materiali di elevata qualità e di ultima generazione.
La linea PREMIUM è in grado di offrire e soddisfare molto bene le più ambiziose aspettative.

56 -Il gioco di luce mette in evidenza la particolare stratificazione simile al dente naturale.
Tale caratteristica è resa possibile grazie alla tecnica di stratificazione MULTI LAYER che contraddistingue tutta la linea PREMIUM.

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